La più grande debolezza della violenza è l'essere
una spirale discendente che da' vita proprio alle cose
che cerca di distruggere.
Invece di diminuire il male, lo moltiplica. Martin Luther King
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BRUSCIANO: CONSIGLIO COMUNALE DEL26/07/ 2011.. CONDANNATI PER CONCUSSIONE CHE VOTANO UNA MEGA LOTTIZAZIONE!!! MA NON ERAVATE CONTRO LE SPECULAZIONI EDILIZIE??
e' stata rilasciata una concessione per la realizzazione di un opificio ad un signore di napoli novantenne...non era il solo povero ruggiero che firmava scabrosita', adesso ci si mette anche il nuovo entrato...PERCHE???non basta quello che gia' ha combinato con i ventiquattro appartamenti del signor TUCCILLO
Di un geomera comunale
(inviato il 28/07/2011 @ 14:36:34)
# 2
ma sicuro che la zona è C2, pare proprio di no
Di Anonimo
(inviato il 29/07/2011 @ 14:27:53)
# 3
azz comm t' rispondono subito quann e cos toccano a verità, m' sa m'sa ca primm o poi iat a cantà (risponnr) tutt quant a Nola, comm? no nun o teatro ma a Procura il passator cortese
Di il passator cortese
(inviato il 08/08/2011 @ 14:21:33)
# 4
ROMA - L'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino rischia di essere processato con l'accusa di diffamazione per avere tentato di screditare la reputazione dell'attuale presidente della Regione Campania Stefano Caldoro prima di essere scelto come candidato del Pdl alle regionali. È quanto emerge dall'atto di chiusura indagini della Procura di Roma sulla cosiddetta P3.
Cosentino assieme all'imprenditore Flavio Carboni e ad Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli, e l'ex giudice tributario Pasquale Lombardi, avrebbero diffuso «a mezzo internet false notizie di contenuto diffamatorio» nei confronti di Caldoro.
«In particolare facevano pubblicare un articolo su un blog che riferiva della frequentazione di transessuali da parte dell'attuale presidente della Regione Campania», si legge negli atti."I protettori compari del vostro sindaco condannato, sentono puzza di gattabuia".
Lunedì 08 Agosto 2011 - 19:04 Ultimo aggiornamento: 19:05(IL MATTINO).
Di l'arciere
(inviato il 09/08/2011 @ 12:45:38)
# 5
NAPOLI - Sì all'accusa di associazione a delinquere contro Alfonso Papa e Luigi Bisignani: "Sussistono - scrive il tribunale del Riesame di Napoli - gli elementi a sostegno dell'accusa di associazione per delinquere contestata dai pm nei confronti degli indagati dell'inchiesta sulla cosiddetta P4". Così il tribunale ha depositato l'ordinanza che accoglie la richiesta dei pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio relativa al reato associativo.
La decisione ribalta quella del gip, che nelle ordinanze di custodia aveva escluso tale accusa. Il provvedimento riguarda, tra gli altri, l'uomo d'affari Luigi Bisignani, attualmente agli arresti domiciliari, e il deputato del Pdl Alfonso Papa, che è detenuto nel carcere di Poggioreale.
In particolare, il tribunale del Riesame ha accolto il "capo A" della richiesta dei pm Curcio e Woodcock, in cui si sostiene che Bisignani, Papa e La Monica "promuovevano, costituivano e prendevano parte (unitamente ad altri soggetti appartenenti alle forze di polizia in corso di identificazione) a un'associazione per delinquere, organizzata e mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e contro l'amministrazione della giustizia".
I tre, secondo la procura di Napoli, avrebbero acquisito sia "notizie e informazioni riservate e segrete inerenti a procedimenti penali in corso" sia "notizie e informazioni inerenti a 'dati sensibili' e strettamente personali e riservati, riguardanti in particolare esponenti di vertice delle istituzioni e alte cariche dello Stato". Notizie che "venivano utilizzate in modo indebito" per "commettere una serie indeterminata di delitti di favoreggiamento", per "ottenere denari, favori e utilità" da imprenditori coinvolti nelle indagine e per "infangare ovvero per poter poi ricattare ed esercitare indebite pressioni sui medesimi esponenti delle istituzioni".
Papa, Bisignani e La Monica, concludono i pm nel capo di imputazione, "promuovevano e partecipavano a una struttura associativa vietata dall'art.18 della Costituzione, in seno alla quale venivano svolte attività dirette a interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche - e in particolare della giustizia - anche a ordinamento autonomo, di enti pubblici, anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali anche di interesse nazionale".
Nella sua ordinanza, il tribunale del Riesame ha accolto anche la richiesta contenuta nel "capo B" della richiesta dei pm, tentativo di corruzione, ma solo nei confronti di Bisignani e Papa, e quella nel "capo V", ricettazione delle schede telefoniche, per tutti e tre.
Come richiesto dai pm, il Riesame ha anche disposto la detenzione in carcere di Luigi Bisignani e del carabiniere Enrico La Monica, che è latitante in Africa. Per quanto riguarda Bisignani, l'esecuzione della misura cautelare è sospesa: il faccendiere resta ai domiciliari fino al pronunciamento della Cassazione, dato che i legali hanno già annunciato il ricorso.
Soddisfazione in Procura. Grande soddisfazione per la decisione del Riesame del procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore: "Esce rafforzata la tesi della procura in merito alla sussistenza del reato di associazione per delinquere. Tutta la tesi accusatoria ha trovato accoglimento attraverso la decisione del Riesame che ha ritenuto fondato il nostro appello dimostrando la validità dell'impianto accusatorio".
Difesa Papa: "Ce lo aspettavamo". "Una decisione più che naturale, in un certo senso attesa". Così Giuseppe D'Alise, uno degli avvocati del parlamentare Pdl Alfonso Papa, commenta la decisione del Riesame che ha ravvisato anche l'associazione a delinquere, inizialmente esclusa dal gip, nei confronti del suo assistito. "Era ovvio - dice il legale - che il Riesame accogliesse la tesi accusatoria una volta rigettate le istanze sia di Bisignani che di Papa. Ci riserviamo di leggere le motivazioni per proporre ricorso in Cassazione. Ripeto - conclude D'Alise - era intuibile che avrebbero accolto l'appello del pm".
Di pantera
(inviato il 09/08/2011 @ 23:44:35)
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