La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che da' vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica. Martin Luther King

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BRUSCIANO: ECCO PERCHE' CI SI AMMALA COSI' TANTO ... ( e si muore ) NEL NOSTRO PAESE!!
(del 07/01/2013 @ 10:33:26, in MioBlog, cliccato 5586 volte) View blog reactions
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# 1
# 37
http://www.corriere.it/inchieste/nel-triangolo-morte-dove-case-asili-strade-sono-costruiti-rifiuti-tossici/7c27cbf0-5827-11e2-9a31-1eca72c52858.shtml
... E si continua a pensare al PUC come strumento di cementificazione...
DAL CORRIERE.IT
Nel triangolo della morte dove case, asili e strade sono costruiti con rifiuti tossici
Viaggio choc nella ex Campania Felix dove «c'è il record di tumori al polmone, colon retto, genitali e fegato» - di Antonio Crispino.
Di sera lasciavamo le fondazioni ancora da riempire e la mattina dopo le trovavamo colme di cemento, un cemento di colore strano, giallastro, che puzzava in modo nauseante». Questo ha raccontato uno degli operai che ha costruito la scuola materna ad Acerra su cui sta indagando la magistratura di Nola. Si indaga perché l'intero plesso sarebbe stato costruito con rifiuti tossici. «Alcuni bambini qui stanno accusando allergie, asma e altri sintomi legati alla presenza di inquinanti- ci dice Alessandro Cannavacciuolo, Guardia ambientale in prima linea contro le ecomafie che ha denunciato il fatto agli inquirenti-. Da mesi aspettiamo un intervento della magistratura che pare non arrivare mai».

Così come tutto fermo è a Palma Campania dove un'intera arteria autostradale sarebbe stata costruita intombando rifiuti tossici. Se su wikipedia già si conoscono colpevoli e opere (alla voce "riciclaggio di rifiuti tossici" si legge testualmente: «Antonio Iovino, imprenditore di 48 anni, di San Gennaro Vesuviano, legato al clan camorristico Fabbrocino, specializzatosi in riciclaggio di rifiuti tossici, è stato condannato in primo e secondo grado perché ha costruito la bretella di collegamento tra il Vallo di Lauro e l'uscita di Palma Campania dell'autostrada A30, con materiale misto a rifiuti pericolosi»), nella realtà, da più di due anni si aspetta che qualcuno vada a vedere cosa effettivamente c'è sotto il manto stradale sul quale, al momento del sopralluogo, campeggiavano grossi pezzi di amianto.

La società regionale «Vallo di Lauro Sviluppo s.p.a.», concessionaria per conto della Regione Campania della realizzazione della strada, si dice bloccata dalla burocrazia e non procede con i carotaggi. Così da due anni il processo è a un punto morto. Nel frattempo sulla strada è cresciuta l'erba. Lì dove invece la magistratura ha proceduto con le perizie tecniche (soprattutto nelle numerose cave presenti in zona e nei pressi dei regi lagni), ecco cosa è stato trovato sotto terra: cromo, rame, zinco, oli minerali e fanghi contenenti i rifiuti di acque reflue industriali il tutto misto a materiali da costruzione o spalmato su terreni destinati all'agricoltura.

Benvenuti nel triangolo della morte. Così ha definito il territorio che va da Marigliano a Palma Campania a Brusciano, Alfredo Mazza, medico del Cnr che per primo ha denunciato sul Lancet Oncology l'ecatombe che si sta verificando in questa zona. «I dati sfornati dal Pascale, ospedale in prima linea per la cura e la prevenzione dei tumori, parlano chiaro - dice il dottor Gennaro Esposito dell'associazione Medici per l'Ambiente -. In questi tre comuni c'è il record di tumori al polmone, colon retto, genitali e fegato». Nel triangolo della morte la gente vive in appartamenti, scuole, parchi costruiti con cemento e amianto misto ai veleni dell'industria. Ci vive tutti i giorni e forse non ne è ancora consapevole tanto è stata capillare l'azione delle ecomafie. Lentamente la magistratura sta facendo chiarezza su quelli che fino a ieri erano solo dubbi. In altri casi, invece, la verità non verrà mai a galla perché coperta dalle prescrizioni o da un fitto strato di cemento come avvenuto con un centro commerciale.

«Il pentito Carmine Alfieri durante gli interrogatori ha spiegato con una certa minuziosità il tipo di sversamento che veniva tombato nelle campagne di quella che una volta era la Campania felix - dice l'avvocato Mariafranca Tripaldi- . Eppure nello stesso posto abbiamo costruito un grande centro commerciale (firmato dall'archistar Renzo Piano, ndr). A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla Germania, il business criminale del clan Alfieri. Ma ora tutto è stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere famiglie».
Di SARA (inviato il 07/01/2013 @ 10:07:00)
Di SARA  (inviato il 07/01/2013 @ 10:44:54)
# 2
quante morti ci vorranno ancora nel nostro paese prima che si ponga un argine a tutto cio'!!!!!Farsi promotori di una commissione d'inchiesta permanente,per capire meglio come arginare e combattere tutta la devastazione perpetrata ai danni del nostro territorio,e' una azione che dovrebbe essere messa in atto da tutti coloro che anno a cuore le sorti del paese in un immediato presente e per un futuro migliore..
Di FDC  (inviato il 07/01/2013 @ 11:09:31)
# 3
brusciano-marigliano-palmacampania,,,e che primato!!! : - ( : - ( : - ( : - ( : - ( : - ( : - D : - D : - D : - D : - D
Di Anonimo  (inviato il 07/01/2013 @ 16:24:51)
# 4
e cosi (soldi) si possono anche fare "o con apertura di cosce o con apertura di casce"
capito SARA
Di Nick  (inviato il 12/01/2013 @ 14:02:17)
# 5
Ma l'opposizione esiste ancora a Brusciano? Vi nascondete, aspettate sempre che qualcun'altro fa quello che dovreste fare voi. Giustamente la jaguar è "piovuta" dai lastrici della 219, mo si deve pure mantenere. Se il geometra si muove troppo, cuor di mamma gli chiude il rubinetto, e mica può piovere sempre.
anonymus
Di Nick  (inviato il 14/01/2013 @ 09:28:26)
# 6
Il principio di legalità afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario. Questo è ciò che scrive Wikipedia, una enciclopedia libera, ma sul concetto di legalità sono stai scritti una fiumana di testi e i nostri padri hanno combattuto, al costo della vita, per difenderla.
Eppure, negli ultimi anni, chi dovrebbe garantire la legalità, l’organo dello stato appunto, dimentica il ruolo conferitogli e, distratto dalla sete di potere, si perde in giochi di posizione e di prestigio.
Rileggere sui più importanti quotidiani nazionali che candidare Cosentino in Campania (regione chiave) è indispensabile per vincere, allora, visto le accuse mosse da un altro organo dello Stato chiamato ad applicare la legge, dire che è indispensabile è un modo velato per dire, che per vincere le elezioni o arginare le perdite, è necessario assicurarsi il voto della camorra.
Ora, se il cittadino campano, o meglio il Napoletano ed il Casertano, non capisce questo messaggio, allora inutile continuare a parlare… Avranno sempre ragione quelli della Lega, che se da un lato ci denigrano perché “puzzolentiâ€, dall’altro grazie alla connivenza dei vari Cosentino e Cesaro, vinceranno e continueranno a fare in modo che il nostro territorio sia sempre più puzzolente.
Di gimmo  (inviato il 16/01/2013 @ 15:14:51)
# 7
Benvenuti nel triangolo della morte. Così ha definito il territorio che va da Marigliano a Palma Campania a Brusciano, Alfredo Mazza, medico del Cnr che per primo ha denunciato sul Lancet Oncology l'ecatombe che si sta verificando in questa zona. «I dati sfornati dal Pascale, ospedale in prima linea per la cura e la prevenzione dei tumori, parlano chiaro - dice il dottor Gennaro Esposito
Di Anonimo  (inviato il 18/01/2013 @ 17:01:53)
# 8
Per triangolo della morte si intende la vasta area della provincia di Napoli compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano, un tempo nota per essere tra le più fertili della Campania, nella quale è stato riscontrato negli ultimi anni un forte aumento della mortalità per cancro che per alcune patologie raggiunge livelli molto più alti della media italiana. La causa e'la camorra.
Nella tabella e nel grafico seguenti sono riporti gli indici di mortalità per i tumori che risultano più elevati nel triangolo della morte (ASL NA4) rispetto alla media Italia secondo lo studio pubblicato da The Lancet Oncology.

Tumore

Italia

Campania

ASL NA4




Fegato (uomini)

14.0

15.0

38.4



Fegato (donne)

6.0

8.5

20.8



Vescica (uomini)

16.6

21.7

22.9



Vescica (donne)

3.8

4.2

4.3



Sistema nervoso (uomini)

6.2

7.1

8.5



Sistema nervoso (donne)

4.8

4.1

5.6
La definizione triangolo della morte è stata data nell'agosto 2004 dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale The Lancet Oncology (edita da Elsevier) che ha pubblicato uno studio di Kathryn Senior e Alfredo Mazza, quest'ultimo ricercatore del CNR di Pisa[1][2][3][4], dal titolo: Italian “Triangle of death†linked to waste crisis (Il "Triangolo della morte" italiano collegato alla crisi dei rifiuti).
Nel triangolo abitano circa 550.000 persone e l'indice di mortalità (numero di morti l'anno per ogni 100 000 abitanti) per tumore al fegato sfiora il 38.4 per gli uomini e il 20.8 per le donne, dove la media nazionale è del 14. La mortalità è più alta che nel resto d'Italia anche per quanto riguarda il cancro alla vescica e al sistema nervoso, per quanto in maniera più modesta. Questo a fronte di una mortalità generale per tumori in Campania in generale inferiore della media italiana.
L'incremento della mortalità viene attribuito all'inquinamento causato dallo sversamento illegale di sostanze tossiche di varia provenienza, in particolare dalle industrie del nord Italia, operata da parte della Camorra.
Di l'arciere  (inviato il 18/01/2013 @ 22:54:44)
# 9
http://www.unaltrabrusciano.it/dblog/articolo.asp?articolo=226#commento2966
per combattere questi fenomeni bisogna votare per chi non è coinvolto, Giosy e coremamma certamente non sono la risposta al problema dell'inquinamento ambientale.
Di SEL Brusciano  (inviato il 20/01/2013 @ 09:06:31)
# 10
Con il termine “camorra†si indica l'insieme delle attività criminali organizzate, con una marcata presenza sul territorio, che si sviluppano ed hanno le proprie radici in Campania, e che possono avere interessi anche al di fuori delle proprie zone d'origine.

La struttura della camorra è molto complessa e frastagliata al suo interno in quanto composta da molti clan diversi tra loro per tipo di influenza sul territorio, struttura organizzativa, forza economica e modo di operare.

Non esiste una struttura criminale con un vertice, ma un’ organizzazione pulviscolare.

Tra i vari clan succede che si formino delle alleanze, che qualora si possano considerare tali, sono semplici accordi di non belligeranza fra i numerosi clan operanti sul territorio.

Queste alleanze sono spesso molto fragili e possono anche sfociare in contrasti o in vere e proprie faide o guerre di camorra, con agguati ed omicidi.

La camorra è ormai famosissima per la sua brutalità e il numerato elevatissimo di omicidi dovuti alle violentissime faide tra le varie famiglie.

I gruppi si dimostrano molto attivi sia nelle attività economiche (infiltrazione negli appalti pubblici,piani regolatori pilotati,immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro sporco, usura e traffico di droga) sia sul fronte delle alleanze e dei conflitti. Quando infatti un clan vede messo in discussione il proprio potere su una determinata zona da parte di un altro clan, diventano molto frequenti omicidi e agguati di stampo intimidatorio. Numerose sono le frizioni e gli scontri tra le decine di gruppi che si contendono le aree di maggiore interesse.

La città di Napoli è divisa in 3 grandi aree soggette pesantemente al controllo camorristico, ma anche Nella provincia, numerosi sono i comuni in mano ai gruppi camorristici,nuovo arrivato il comune di Brusciano,non solo per quanto riguarda i campi "classici" nei quali opera un clan mafioso (estorsioni, usura, traffico di droga), ma anche per quanto riguarda le amministrazioni comunali e le decisioni politiche (si vedano i numerosi comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche)(vedi Brusciano 2006). Una delle zone più soggette al potere camorristico è il comprensorio vesuviano.

Nelle altre province della regione, l'unica provincia che eguaglia Napoli per influenza della camorra sul territorio è sicuramente Caserta, in mano al gruppo dei Casalesi, un cartello criminale di portata internazionale.

Le forze dell’ ordine hanno inferto duri colpi a queste organizzazioni criminali, l’ ultima proprio pochi giorni fa con l’ arresto di Franco Letizia, un latitante molto pericoloso, affiliato al clan dei Bidognetti. La strada da percorrere per la legalità, è però ancora molto lunga ed impervia, i criminali sono astuti e trovano sempre nuovi modi di inserirsi in attività illecite e pericolose. Pensiamo ad esempio allo scandalo delle discariche abusive che ha colpito Napoli, e tutta la Campania, inquinando il sottosuolo e le falde acquifere di un esteso territorio mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Con il termine "camorra" a volte si indica anche un tipo di mentalità, che fa della prepotenza, della sopraffazione e dell'omertà diffusa i suoi principali punti di forza. Il confine tra l'appartenenza ad un clan camorristico e il vivere in una mentalità camorristica diffusa, il più delle volte è labile ed etereo e, in alcuni particolari ambienti sociali, una divisione netta tra le due cose potrebbe risultare non facilmente rilevabile. In molti casi gli atteggiamenti di continuità con comportamenti camorristici riguardano anche professionisti, imprenditori e politici, fino a generare, in diversi casi, contiguità e collaborazione continuata tra intere amministrazioni locali, imprenditorialità e la criminalità organizzata. Sta a tutti i cittadini il dovere di vigilare sul territorio, di denunciare minacce e soprusi, di rifiutare l’ omertà e di collaborare con la giustizia. Solo la coscienza di un popolo mosso da ideali di giustizia può cambiare la situazione, ma il popolo è formato da ciascuno di noi.
Di zorro  (inviato il 20/01/2013 @ 23:40:47)
# 11
"Brusciano ai Bruscianesi" ha dichiarato il sindaco di Brusciano dopo l'approvazione del PUC, Piano Urbanistico Cuor di mamma, visto che chi costruisce con questo piano è solo lui, la convivente accusata di camorra e i consiglieri di maggioranza.
Le deve sapere che i Bruscianesi sono:
persone oneste;
lavoratori;
rispettosi delle regole e del prossimo;
e soprattutto hanno sempre rifiutato e tuttora rifiutano qualsiasi apparentamento con la criminalità organizzata.
Lei, invece, sindaco core e mamma o burlà, non ha nessuna delle peculiarità sopra citate, pertanto, non è per niente un buon bruscianese, come non lo sono i suoi pari coloro che portano il suo stesso cognome, al secolo i "Pischera".
Già, i Pischera, famosi per essere i congiunti del defunto Luigi, alias clan Agizza-Romano-Nuvoletta.
P.S.
Quando noi Bruscianesi, innamorati spassionati della festa cullavamo il giglio, Lei, core e mamma (non per l'animo nobile) sprezzante del nostro folklore popolare, preferiva girovagare per l'italia in compagnia di un tale Giuseppe Ruocco, passato a miglior vita per fatti di Camorra.
E quando un giorno non molto lontano lei non rivestirà più nessuna carica, il vero Bruscianese, di certo non la ricorderà e seppur dovesse farlo, la ricorderà come il primo sindaco di Brusciano condannato e sciolto per camorra.
Tutto ciò non è sparlare, ma è una semplice ricostruzione dei fatti che la riguardano.
Di GIOVANNA  (inviato il 21/01/2013 @ 01:06:04)
# 12
Bruscianesi= persone oneste; lavoratori?
Forse una piccola minoranza visto che il Cuor è stato eletto sindaco per ben due mandati, a proposito visto come si pavoneggiava ieri con fascia attorniati dai suoi accoliti dietro al Santo e che almeno Lui possa perdonarti.
Ora tre sono i fatti:
1- i bruscianesi che lo votano sono degli
stupidi coglioni? non credo;
2- i bruscianesi sono disonesti, delinguenti e cazzimmosi e sanno solo con questo tizio pregiudicato, tangentista e affarista, possono fare i propri illegali c.zzi e quindi essi sono dei bacati delinguenti? ne sono convinto;
3- "che te lo dico a fare?", "forget abaut it!", "e che t'ò ddico a ffa?", "chi tu dicu a fari?"
Ciaooooooooo alla prossima

Di Nick  (inviato il 21/01/2013 @ 13:51:44)
# 13
Si vede che chi lo rivota e come lui, come si dice dalla parti nostre, nu' bruscianese malamente.
Di GIOVANNA  (inviato il 21/01/2013 @ 15:02:31)
# 14
Ma dai uno che si fa chiamare Giggetto....e che a 40 anni spera in una raccomandazione per andare a lavorare in un'isola ecologica si permette di suggerire la corda ad altri...forse servirà proprio a lui...ed anche bella lunga se ricordo il soggetto. Grandi elettori...
Di Anonimo  (inviato il 21/01/2013 @ 15:56:19)
# 15
DA IL MEDIANO.IT DI PINO NERI
Brusciano, oggi il processo d'appello sulla supertangente

Categoria: Campania Contemporanea22/01/2013

Tribunale di Nola
Si apre stamane l'appello su una brutta vicenda che due anni fa è culminata con la condanna in primo grado del sindaco Romano, riconosciuto colpevole di aver chiesto una tangente di mezzo milione per il rilascio di una licenza edilizia.

Oggi, al tribunale di Nola, si apre il processo d’appello che vede alla sbarra il sindaco di Brusciano, Angelo Antonio Romano, condannato nel marzo del 2011, in primo grado, a quattro anni di reclusione e all’interdizione di cinque anni dai pubblici uffici.

Il primo cittadino era stato inchiodato da una registrazione nascosta, voluta e organizzata nel 2004 dai magistrati della procura ed eseguita dai carabinieri. Il registratore era stato attaccato addosso ad Angelo Perrotta, un costruttore di Brusciano proprietario di un noto cementificio dislocato nella vicina Pomigliano. L’imprenditore aveva chiesto al Comune di Brusciano una concessione edilizia per la realizzazione di 70 appartamenti ma aveva denunciato alle forze dell’ordine una serie di richieste di danaro in cambio del rilascio della licenza. A quel punto l’obiettivo degli investigatori era di registrare i colloqui tra Perrotta e il sindaco.

Due di queste conversazioni finirono nella cassetta di un apparecchio piazzato sul corpo del costruttore. I dialoghi, uno dei quali consumato ai tavolini di un noto bar di Marigliano, il Mont Blanc, inchiodarono sia il sindaco che il suo fidato consigliere comunale di maggioranza, Salvatore Papaccio, poi condannato a tre anni di reclusione. L’appello di oggi valuterà anche la sua posizione. In base alle registrazioni il primo cittadino chiese a Perrotta una tangente di 500mila euro. Stamane la prima udienza d’appello sarà aperta dalla quinta sezione penale (presidente Eugenio Giacobini). Spazio dunque alla relazione del sostituto procuratore generale e alle conclusioni del pm Valeria Sico, che aveva chiesto l’appello contro la decisione del primo grado di aver comminato cinque anni di interdizione al sindaco.


Il pubblico ministero punta infatti a ottenere per Romano l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E dopo la fase dell’accusa la parola spetterà agli avvocati della parte civile, cioè di Angelo Perrotta, e a quelli della difesa. Non si sa però se l’udienza di oggi potrà avere uno svolgimento regolare. Dietro l’angolo si nascondono le insidie dei soliti inghippi burocratici. Un semplice difetto di notifica potrebbe infatti determinare il rinvio di questa prima giornata d’appello. Nessuna previsione, quindi, circa la possibile data della sentenza. A Brusciano si voterà a maggio per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Nel frattempo il sindaco Romano, che appena tre giorni fa ha fatto approvare in un battibaleno il piano regolatore, è finito al centro di un'altra vicenda scottante. A dicembre i carabinieri hanno arrestato la sua convivente, Lucia Esposito.

L’accusa: associazione di stampo mafioso connessa a una lunga serie di reati compiuti per conto di un criminale di Brusciano che “opera†al nord. La donna si trovava in casa del sindaco quando i militari sono venuti a prelevarla per poi trasferirla in carcere. Ma la storia ha fatto scalpore “grazie†a un’altra circostanza. Mentre la donna era ancora reclusa nella prigione femminile di Pozzuoli Romano le ha voluto giurare eterno amore. Modalità e luogo per mettere in scena il simpatico siparietto: una conferenza stampa organizzata proprio in municipio, cioè nel più importante presidio locale dello Stato. “Lucia: ti amo e non ti abbandoneròâ€, il romantico messaggio del primo cittadino. Parole che hanno fatto il giro d’Italia. Lucia Esposito è stata rilasciata dopo una settimana di carcere. Ora è di nuovo a casa del suo innamoratissimo sindaco.
Di Nick  (inviato il 22/01/2013 @ 14:46:20)
# 16
Poche ore,
al giorno che
segnò
la fine di
tutte quelle
persecuzioni

Persone che
non avevano
colpa
subirono un
martiro
orribile

Tiranni queì
mostri che
uccidevano senza
alcun rimorso
come bestie
per poi essere mangiate

Poche ore,
per ricordare,
quei momenti e
quell'errore
povere persone
e bestie
quelli che
hanno ucciso

Ricordiamo insieme,
in modo che non
accada
mai più.
GIORNATA DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2013.
Di m.arca  (inviato il 27/01/2013 @ 00:12:48)
# 17
LA PAURA
Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!
Eva Picková - anni dodici - morta il 18/12/1943
Per ricordare,l'orrendo olocausto degli assassini nazisti.
Di pasquino il romano  (inviato il 27/01/2013 @ 00:54:43)
# 18
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi).
GIORNO DELLA MEMORIA.
Di pasquino il romano  (inviato il 27/01/2013 @ 18:30:00)
# 19
Foiba

Un filo d’acciaio
taglia l’anima
che grida pietà,
sul ciglio
della morte.
Foiba
parola
che sgretola la vita.
Foiba
parola che inchioda
alla croce,
senza respiro,
senza assoluzione.
Mani e piedi
legati dall’odio
e poi
giù,
nel buio
mentre la tua vita
sfracella
tra le pareti
nere di pietà.
Uomini,
donne,
padri,
madri,
violentati
dalla follia della morte,
dalla pazzia dell’ideologia.
Nella nebbia del tempo
quando
tra le dune
di pietra del Carso
domina la notte,
mi pare di sentire
le voci, i canti e i silenzi
di quegli uomini
che caddero
nel ventre buio della terra
rinascendo
per sempre
nella Luce.
Di pasquino il romano  (inviato il 10/02/2013 @ 20:09:59)
# 20
VOTO DI SCAMBIO
"Chi decide chi va in Parlamento?" In alcune zone del Sud, e da qualche tempo anche del Nord, vige il "Vota Antonio" - "Vota Antonio" di Totò o il paio di scarpe consegnate una prima del voto e l'altra dopo dai tempi dell'armatore Achille Lauro. Il voto si paga, si scambia per beni materiali anche di poca importanza, il voto spesso significa un lavoro a tempo determinato in Comune, in Provincia o in Regione. Il voto, da rappresentanza sociale, è diventato merce. Alla domanda "Chi decide chi va in Parlamento?" la risposta è sempre la stessa: "I soldi". La redistribuzione di denaro pubblico sul territorio. I proventi della criminalità organizzata. I pacchetti di voti sono la dote degli eletti. La pietra filosofale di una pseudo democrazia. Più sono i voti di cui disponi, più in alto puoi arrivare. Dalla pubblica amministrazione locale, al Parlamento, al Governo. Rimane mitico e imbattibile anche in Corea del Nord il risultato di 61 seggi su 61 alle politiche dell'attuale Pdl in Sicilia. Una coincidenza? Sul voto si basa tutta l'impalcatura democratica della Repubblica eppure nulla è più a rischio del voto. Nei casi, come in Lombardia, in Piemonte e nel Molise per le regionali, la validità del voto è stata messa in discussione, è calato invariabilmente il sipario. Il voto è sacro anche quando è profano e profanato. Soprattutto quando è profanato. Un voto, un lavoro... quanti italiani direbbero di no? Qualcuno promise un milione di posti di lavoro e diventò presidente del Consiglio. Un voto, una presa per il culo. Beppe Grillo
Interessante articolo perché ciò che viene denunciato da beppe Grillo si verifica puntualmente ogni elezione amministrativa anche a Brusciano e chi lo pone in atto sempre gli stessi, i Romano, (Sindaco e Pischera), due facce della stessa medaglia, due famiglie che si avversano ma che sulle tematiche importanti si ritrovano sempre. Durante il mandato dell'attuale sindaco, anche se nella forma erano contrapposti, hanno collaborato dal primo giorno e i risultati si sono visti: prima il CAF al giovane consigliere (più votato dei consiglieri) in cambio dell'assenza ai consigli comunali, poi il posto all'Architetto capo dell'ufficio Urbanistica (fedelissimo di Carmine Pischera, meglio conosciuto come il padrino) in cambio delle concessioni ai fratelli e amici (Parco Piccolo e Via Gioberti la differenza è sottile) ed infine il PUC di cuor di mamma, redatto dal neo Architetto raccomandato da chi? Dalla famiglia Romano, i pischera appunto, dove in cambio dei favori, il ritrovato rampollo della famiglia non ha fatto venir meno il numero legale all'approvazione del PUC.
Il tutto, sempre e solo nella logica del "voto di scambio".
Una simpatizzante di beppe grillo.
Di zorro  (inviato il 10/02/2013 @ 21:24:32)
# 21


Er popolo e er cerino
Cucciara:

Caro sindaco Burla'che tempacci brutti!
Tu di' si ciò raggione;
Er popolo de Brusciano è fregnone
Come er cerino:
Se fa fregà da tutti noi,cucuzzi ,senzagenio,pischera,che guduria!

Burla':

Caro cucciara, è giusto er paragone,
Però er popolo è ancora più frescone,
Perché er cerino, lo sai pure tu,
Lo pòi fregà 'na vorta,
Poi nu' lo freghi più!
Di pasquino il romano  (inviato il 10/02/2013 @ 21:37:10)
# 22
Camorra, Cesaro rischia l'arresto
Il deputato: "Campagna squadristica"
Affari milionari che attraversano le province di Napoli e Caserta. E un centro di potere che avrebbe il nome dell'ex presidente della Provincia. Al vaglio del gip la decisione di chiedere l'arresto del deputato Pdl. Che replica: "Contro di me una campagna squadristica"
Di Nick  (inviato il 10/02/2013 @ 23:24:05)
# 23



In carcere è finito Costantino Gesualdo primo cittadino del comune ionico. Scrive il gip che ha disposto 64 arresti eseguiti all'alba dai carabinieri di Reggio Calabria: "Il politico è espressione della cosca Iamonte e l’azione amministrativa che conduce è tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso"

di Lucio Musolino | 12 febbraio 2013

Più informazioni su: 'ndrangheta, Calabria, Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, Reggio Calabria.

“Noi ci dobbiamo basare su Gesualdo perché quello abbiamo. Ma lui ci deve tornare il conto. L’abbiamo messo noi lìâ€. A parlare è un esponente di primo piano della cosca Iamonte che a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, detta legge su tutto: dagli appalti alla politica passando per i traffici di droga e armi. Gesualdo di cognome fa Costantino ed è il sindaco della cittadina della jonica che stamattina è stato arrestato, assieme ad altri 64 indagati, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Oltre alla provincia di Reggio, il blitz dell’operazione “Ada†ha interessato quelle di Milano, Monza e Brianza, Varese, Asti, Roma e Viterbo.

Implacabile il profilo dell’esponente locale del Partito democratico tracciato dal gip Cinzia Barillà che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto della Dda Antonio De Bernardo. “Costantino Gesualdo – scrive il giudice per le indagini preliminari – è espressione della cosca Iamonte e l’azione amministrativa che egli, neo sindaco del comune di Melito di Porto Salvo, conduce è risultata essere improntata al clientelismo e tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso che, anche in occasione delle consultazione del 2012, ne ha appoggiato la candidatura e favorito l’elezioneâ€.

E ancora: “La storia politica della città di Melito di Porto Salvo è puntellata da alcune vicissitudini riconducibili alla forte permeabilità mafiosa dell’ente pubblico comunaleâ€. L’inchiesta dimostra come la potente cosca Iamonte abbia realizzato un’infiltrazione pervasiva all’interno del palazzo comunale. Un’infiltrazione che non riguarda solo il sindaco Gesualdo Costantino ma anche il suo predecessore Giuseppe Iaria, sempre del Pd, per il quale il gip ha rigettato la richiesta di arresto.

Voti, tanti voti. Ma anche appalti. Il Comune di Melito era cosa loro (degli Iamonte). L’indagine, infatti, ha reso possibile accertare l’esistenza di un cartello di imprese che ha condizionato il mercato e ha consentito agli imprenditori che ne hanno fatto parte di spartirsi i lavori pubblici banditi dall’amministrazione comunale. L’ingerenza della cosca Iamonte si è rivelata totale. Dai più piccoli appalti pubblici fino alla centrale a carbone che la società svizzera Sei dovrebbe costruire a Saline Joniche.

“Abbiamo intercettazioni telefoniche e ambientali dove è chiaro l’intervento della famiglia mafiosa che era d’accordo alla realizzazione della mega operaâ€, rivela il procuratore aggiunto Gratteri nel corso della conferenza stampa conclusa con un monito: “La ‘ndrangheta non è né di destra né di sinistra. Per quanto riguarda la politica, la nostra indagine si fonda sulla voce diretta di Costantino e Iamonte. Ci sono state cene e incontri in cui gli uomini della consorteria hanno discusso di voti. Prima di questa indagine non sapevo neanche chi fosse il sindaco. Oggi c’è Costantino che è del Pd, domani e dopo domani ci sarà il tizio che è del Pdl. Le cose non cambieranno se i calabresi non si arrabbiano. L’abbiamo detto più volte che i calabresi sono un popolo di coloniâ€.

Un’ultima battuta Gratteri la dedica alla spesa di 50mila euro che il Ministero della giustizia ha sostenuto solo per le fotocopie dell’ordinanza di custodia cautelare (circa 4500 pagine) che, per legge, deve essere notificata a tutti i 65 arrestati: “Bastava fare una modifica a un comma di un articolo per modificare la legge e inviare l’ordinanza via mail all’ufficio matricola del carcere che la scaricava su 10 computer e ogni detenuto se la leggeva quante volte voleva. Oppure costava meno comprare un ebook a ogni detenuto che se lo portava in cella e lo restituiva al termine del processoâ€.

IL FATTO QUOTIDIANO.IT






Di l'arciere  (inviato il 12/02/2013 @ 19:29:34)
# 24
E anche i vigili collaborano con la macchina di servizio a fare il trasloco al Sindaco condannato,invece di fare il proprio dovere a lavorare.....e questo è Brusciano con la vergogna continua di quest'amministrazione dei condannati...Cari vigili la vostra dignità è zero vergognatevi.Mi sono trovato a passare verso le 18.000 di sera vi farò vedere il video sul telefonino
Di matteo  (inviato il 13/02/2013 @ 11:33:19)
# 25

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Giustizia & impunità > Bari, ex minist...
Bari, ex ministro Raffaele Fitto condannato a 4 anni di carcere, tre condonati
Il capolista dei berlusconiani alla Camera in Puglia è stato riconosciuto colpevole in primo grado di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. A incastrare il parlamentare la presunta tangente da 500mila euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dall’editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 febbraio 2013
<
Quattro anni di reclusione ridotti a uno per effetto dell’indulto. E’ questa la condanna inflitta nei confronti dell’ex ministro Raffaele Fitto, parlamentare del Pdl e capolista dei berlusconiani alla Camera in Puglia, dal tribunale di Bari al termine del processo su presunti illeciti in appalti. Fitto è stato riconosciuto colpevole di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. Il tribunale ha condannato Fitto, all’epoca dei fatti presidente della Regione Puglia, per la presunta tangente da 500mila euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dal re delle cliniche ed editore di Libero, Giampaolo Angelucci per il tramite di una lista elettorale collegata a Fitto “La Puglia prima di tuttoâ€. Quest’ultimo è stato a sua volta condannato a tre anni e sei mesi per corruzione e illecito ai partiti in concorso con l’ex ministro e interdetto per cinque anni dai pubblici uffici.
Tra le pene accessorie, oltre l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, anche l’incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno. E’ stata anche disposta la confisca dei beni in sequestro del valore di 500mila euro, pari al prezzo della corruzione per cui è stato condannato in concorso con l’editore romano Angelucci. Fitto è stato condannato, inoltre, al risarcimento dei danni nei confronti della Regione Puglia, parte civile nel procedimento, da quantificarsi in sede civile.
I fatti contestati si riferiscono al periodo 1999-2005. Il processo, che si è svolto dinanzi al tribunale collegiale di Bari, riguarda l’esistenza di un presunto accordo illecito finalizzato ad assicurare alla società La Fiorita le concessioni di servizi di pulizia, sanificazione ed ausiliariato da parte di enti pubblici e di Asl pugliesi, e l’affidamento di un appalto da 198 milioni di euro ad una società di Angelucci per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite (Rsa). La decisione è arrivata dopo che i giudici sono stati in camera di consiglio per più di 24 ore per pronunciarsi sui 30 imputati del processo ribattezzato appunto La Fiorita. Per l’ex ministro il pm Renato Nitti aveva chiesto la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione.
Numerose altre condanne sono state erogate ad altri 13 imputati con pene da 4 anni a un anno, con diverse assoluzioni e una prescrizione Sono state disposte anche confische di beni: per le società di Angelucci oltre 6 milioni e 600mila euro, mentre per Fitto l’ammontare è di 500mila euro. Come pena accessoria è stata disposta un’interdizione dai pubblici uffici della durata di 5 anni anche per Fitto, oltre al risarcimento dei danni nei confronti della Regione Puglia, costituitasi in giudizio, ma da definire in altra sede. Fitto, che è capolista del Pdl in Puglia, ha ascoltato impassibile la lettura della sentenza e ha rinviato i giornalisti ad una conferenza stampa annunciata per la tarda mattinata di oggi. Numerose condanne per illeciti amministrativi hanno colpito le società coinvolte, a partire da quelle del gruppo Tosinvest come il Consorzio San Raffaele, la Fondazione omonima ed altre con il pagamento di pene pecuniarie per diverse centinaia di migliaia di euro. Condannate anche le società La Fiorita e la Cascina e Duemila, quest’ultima risulta confiscata per 800mila euro.
Oltre all’esponente del PdL e all’imprenditore romano erano 28 gli altri imputati in giudizio, con accuse a vario titolo di corruzione, falso, finanziamento illecito ai partiti e peculato al termine di un processo lungo e complesso.

CHI VI RICORDA?
Di  l'arciere  (inviato il 13/02/2013 @ 14:28:48)
# 26

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Giustizia & impunità > Bari, ex minist...
Bari, ex ministro Raffaele Fitto condannato a 4 anni di carcere, tre condonati
Il capolista dei berlusconiani alla Camera in Puglia è stato riconosciuto colpevole in primo grado di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. A incastrare il parlamentare la presunta tangente da 500mila euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dall’editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 febbraio 2013
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Quattro anni di reclusione ridotti a uno per effetto dell’indulto. E’ questa la condanna inflitta nei confronti dell’ex ministro Raffaele Fitto, parlamentare del Pdl e capolista dei berlusconiani alla Camera in Puglia, dal tribunale di Bari al termine del processo su presunti illeciti in appalti. Fitto è stato riconosciuto colpevole di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. Il tribunale ha condannato Fitto, all’epoca dei fatti presidente della Regione Puglia, per la presunta tangente da 500mila euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dal re delle cliniche ed editore di Libero, Giampaolo Angelucci per il tramite di una lista elettorale collegata a Fitto “La Puglia prima di tuttoâ€. Quest’ultimo è stato a sua volta condannato a tre anni e sei mesi per corruzione e illecito ai partiti in concorso con l’ex ministro e interdetto per cinque anni dai pubblici uffici.
Tra le pene accessorie, oltre l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, anche l’incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno. E’ stata anche disposta la confisca dei beni in sequestro del valore di 500mila euro, pari al prezzo della corruzione per cui è stato condannato in concorso con l’editore romano Angelucci. Fitto è stato condannato, inoltre, al risarcimento dei danni nei confronti della Regione Puglia, parte civile nel procedimento, da quantificarsi in sede civile.
I fatti contestati si riferiscono al periodo 1999-2005. Il processo, che si è svolto dinanzi al tribunale collegiale di Bari, riguarda l’esistenza di un presunto accordo illecito finalizzato ad assicurare alla società La Fiorita le concessioni di servizi di pulizia, sanificazione ed ausiliariato da parte di enti pubblici e di Asl pugliesi, e l’affidamento di un appalto da 198 milioni di euro ad una società di Angelucci per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite (Rsa). La decisione è arrivata dopo che i giudici sono stati in camera di consiglio per più di 24 ore per pronunciarsi sui 30 imputati del processo ribattezzato appunto La Fiorita. Per l’ex ministro il pm Renato Nitti aveva chiesto la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione.
Numerose altre condanne sono state erogate ad altri 13 imputati con pene da 4 anni a un anno, con diverse assoluzioni e una prescrizione Sono state disposte anche confische di beni: per le società di Angelucci oltre 6 milioni e 600mila euro, mentre per Fitto l’ammontare è di 500mila euro. Come pena accessoria è stata disposta un’interdizione dai pubblici uffici della durata di 5 anni anche per Fitto, oltre al risarcimento dei danni nei confronti della Regione Puglia, costituitasi in giudizio, ma da definire in altra sede. Fitto, che è capolista del Pdl in Puglia, ha ascoltato impassibile la lettura della sentenza e ha rinviato i giornalisti ad una conferenza stampa annunciata per la tarda mattinata di oggi. Numerose condanne per illeciti amministrativi hanno colpito le società coinvolte, a partire da quelle del gruppo Tosinvest come il Consorzio San Raffaele, la Fondazione omonima ed altre con il pagamento di pene pecuniarie per diverse centinaia di migliaia di euro. Condannate anche le società La Fiorita e la Cascina e Duemila, quest’ultima risulta confiscata per 800mila euro.
Oltre all’esponente del PdL e all’imprenditore romano erano 28 gli altri imputati in giudizio, con accuse a vario titolo di corruzione, falso, finanziamento illecito ai partiti e peculato al termine di un processo lungo e complesso.

CHI VI RICORDA?
Di angelo  (inviato il 13/02/2013 @ 14:29:49)
# 27
I vigili di Brusciano saranno anche bravi a fare il loro lavoro, hanno però un difetto quello di non multare le macchine dei consiglieri di maggioranza che puntualmente non rispettano le regole e parcheggiano sistematicamente in curva e senza esposizione dell'orario. Un esempio per tutti: BMX curva incrocio principale di Brusciano davanti ad un bar. Chi sarà quest'uomo potente che gode dell'immunità alle sanzioni del codice della strada. Caro Comandante Di Maiolo Le consiglio di essere maggiormnte presente sul territorio e di controllare in modo corretto l'operato dei Suoi collaboratori.
Di Anonimo  (inviato il 15/02/2013 @ 14:49:46)
# 28
Mi associo questo bmw e immune solo io ne prendo 10 al mese mentre agli altri li kiamano nei bar.e fosse proprio la nuova arrivata svusa la raccomandata fa le multe da casa ormai si e segnata i numeri di ki gli sta sui maroni.ma state attenti sig.vigili sta x arrivare luca abete poi vediamo cosa avete da dire.
Di Anonimo  (inviato il 15/02/2013 @ 22:45:48)
# 29
non voglio risvegliare il tuo senso civico,tra l'altro forse sono il meno adatto, lo so che è frustrante assistere impotente a certe angherie specie se tu rispetti le leggi però mi sembra che non sia il tuo caso, tu da buon cittadino combatti i sopprusi violando le leggi? non lo faccia sia osservante e combatti questo status
Di  l'arciere  (inviato il 17/02/2013 @ 19:22:17)
# 30
Arciere forse mi hai frainteso.io ho pienamente rispetto vetso tutti ma il mio problema e ke le multe le prendo sempre dagli stessi non xke sia maleducato anzi io faccio battaglia x la legalita e mi batto x il rispetto anke ki non lo merita.pero mi rode vedere di essere perseguitato mentre gli altri sono agevolati.pero saro piu attento a non trasgrrdire.grazie x l'osservazione.
Di Anonimo  (inviato il 18/02/2013 @ 14:24:31)
# 31
La camorra è scomparsa da Napoli
REDAZIONE / Politica

"…almeno in campagna elettorale"



“In questa campagna elettorale come per magia sembra essere scomparsa la camorra. Non è così la camorra c’è quella che si vede e quella che non si vede e sta anche facendo campagna elettoraleâ€. Sono le dichiarazioni di Tonino Scala candidato alla camera nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà. “Sembra una gara a chi la spara più grossa per distogliere l’attenzione dal vero problema che affligge non solo il sud, il mezzogiorno ma l’intero paese. Il tema delle liste pulita con la sceneggiata Cosentino sembra aver ripulito mediaticamente la vicenda. Non è così i Cosentinos continuano a reggere le fila del centrodestra e questo gli elettori lo devono sapere.

E quando non la camorra in carne ed ossa è una certa cultura insita in alcuni ambienti politici a far da padrone. Ci sono comuni come quello di Sant’Antonio Abate dove consiglieri comunali del Pdl invitano a votare lo stesso partito altrimenti ci potrebbero essere ripercussioni sull’approvazione del PUC. Come se uno strumento importante per il territorio, fosse oggetto di campagna elettorale e merce di scambio! Assurdo non riesco a dire altroâ€. Prosegue Scala.

“Troppi errori sono stati commessi a discapito del nostro territorio in nome del cemento. Mi auguro che la politica tutta, prenda le distanze da tali affermazioni, per non lasciare, come sempre avviene, alla magistratura di intervenire. Sel da sempre ha scelto da che parte stare, dalla parte dei cittadini e non dei poteri forti. Il contrasto alla camorra in un territorio come il nostro primo obiettivo per ridare dignità e sviluppo alla nostra terra. n questi ultimi anni la magistratura e le forze dell’ordine hanno inferto colpi importanti alle organizzazioni criminali, ma le mafie sono dure a morire, anzi reagiscono e si riorganizzano velocemente. Stiamo vivendo una fase delicatissima nella lotta alla mafia. In questo momento si ha la sensazione che lo Stato sia in vantaggio e che il fenomeno mafioso sia stato ridimensionato. Niente di più sbagliato. Le mafie da sempre nei momenti di difficoltà si inabissano per riorganizzarsi e per continuare a coltivare i propri interessi senza fare rumore.

Chi vive in questa terra oltre a vederne il volto violento e sanguinario nella catena ininterrotta di crimini spietati, ha la possibilità di capire fino in fondo cos’è la camorra, come condizioni l’economia, la politica, quindi, la vita delle persone, negando diritti e libertà che un Paese democratico e civile dovrebbe assicurare. Oggi più che mai la camorra deve ritornare ad essere centrale nel dibattito di questa campagna elettorale. Negli anni la politica ha fatto poco per contrastare le camorre, anzi al contrario spesso ha colluso con esse in cambio di voti e denaro, consentendo loro di rafforzarsi e allungare i tentacoli su tutto il territorio nazionale ed anche oltre. Ritorni al centro di questo ultimo scorcio di campagna elettorale nel bene del paeseâ€. Conclude Scala.

MARIGLIANO.NET
Di GIOVANNA  (inviato il 18/02/2013 @ 19:37:35)
# 32
QUALUNQUAMENTE
VOTA E FAI VOTARE LA QUALUNQUE
PARTITO DUPILU
Di Nick  (inviato il 18/02/2013 @ 20:12:16)
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